CHARLES BAUDELAIRE (Parigi, 1821 - 1867)
IL VELENO,
da "I fiori del male"
Il vino sa rivestire il più sordido tugurio
d'un lusso miracoloso
e innalza portici favolosi
nell'oro del suo rosso vapore,
come un tramonto in un cielo annuvolato.
L'oppio ingrandisce le cose che già non hanno limite,
allunga l'infinito,
approfondisce il tempo, scava nella voluttà
e riempie l'anima al di là delle sue capacità
di neri e cupi piaceri.
Ma tutto ciò non vale il veleno che sgorga
dai tuoi occhi, dai tuoi occhi verdi,
laghi in cui la mia anima trema specchiandovisi rovesciata...
I miei sogni accorrono
a dissetarsi a quegli amari abissi.
Tutto questo non vale il terribile prodigio
della tua saliva che morde,
che sprofonda nell'oblio la mia anima senza rimorso,
e trasportando la vertigine,
la rotola estinta alle rive della morte!
Si parla dei piaceri della vita...si parla di vino...si parla di oppio...
Il veleno...quel veleno che senti pervaderti...e sai che ti pervade...e sai che dovresti buttare la boccetta lontano...Lo sai...E sai anche che non lo farai mai...perché quel veleno è vita! E "quegli amari abissi"..."abissi" d'un bello che mai è stato inventato...Se sapessi chiedere...Ma non so chiedere...Se sapessi chiedere chiederei di non abbandonare mai le mie vene!
Come fare a continuare...hai detto tutto tu
qua si connettono dalla vita in giu
che si comandi o si debba ubbidire
quello che conta è solo apparire
che tette, che culo, hai msn, e su
lo sai che ti dico? mio caro sciusciu?
Ch io dico cazzo per quanto mi pare...
e chi s'arrossisce...ch'andasse a cagare!
Rulla va...
Fermo restando che il veleno fara pure male...ma porca puttana! Ben venga il veleno pui velenoso...Evviva la vita!