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CARO AMICO TI RISPONDO ((( AFRICA )))

CARO AMICO TI RISPONDO ((( AFRICA )))

02 dicembre 2014 - Altro
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LETTERA CARO AMICO TI RiSPONDO




  • Caro amico, sono molto contento di sentire che stai bene. Anche io sto bene, nel senso che respiro ancora.
    Io continuo a non dormire bene la notte, ho la febbre molto alta e la tosse è diventata insopportabile.
    Mia mamma dice che non sa che malattia ho e che non può portarmi dal dottore perché qui solo i ricchi ci vanno.
    Dice che l’unica medicina che può permettersi è la preghiera che dice ogni giorno a Gesù bambino.

    Mi fa piacere sentire che da voi a scuola va tutto bene e che sei anche bravo.
    Qui sono dieci mesi, ormai, che non ci vado, non solo per la guerra e la mia malattia ma anche perché la maestra dice che nessuno la paga da oltre un anno e per sopravvivere lei ha dovuto abbandonare il mestiere.
    Mio padre è tanto felice perché così non posso più sprecare i soldi per la matita e il quaderno .
    E poi dice che a otto anni dovrei già trovarmi un lavoro per aiutare la famiglia.

    Ma che bello sentire che hai festeggiato bene la festa di Natale e che hai ricevuto anche dei bei regali dai tuoi genitori e da Babbo Natale.
    Io so poco di Natale ma so ch’è una festa molto importante perché è l’unico giorno dell’anno che mangio un pezzettino di carne, e che ho il permesso di giocare per un paio di ore di fronte a casa mia.
    Per quanto riguarda i regali, non mi lamento perché so che sarà costato un enorme sacrificio ai miei non farmi lavorare nei campi quel giorno.
    E poi capisco Babbo Natale, chiunque al posto suo ci penserebbe due volte prima di attraversare il cielo di un continente con decine di guerre civili!

    No, non conosco né computer né Internet e nessuno nella mia città conosce quelle parole, anzi, dicono che non esistono nel nostro vocabolario.
    Gradirei molto sé nella tua prossima lettera mi potessi mandare una matita e un foglio di carta per risponderti.
    E se non mi sentirai più, vuol dire che non c’è l’ho fatta a superare la prossima stagione delle piogge che, ormai, è alle porte.
    Perché mi dicono che molti bambini africani che hanno gli stessi sintomi che ho io ultimamente sono volati al cielo in massa e io ho paura di volare.
    Salutami i tuoi amici e compagni europei,
    Ciao amico mio, ciao dall’Africa!                                                                     

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